Il massimo delle qualità
aromatiche si ha, naturalmente, col caffè macinato al momento
dell'uso. Già dall'aspetto e dal sapore si può riconoscere
un ottimo espresso: per definirlo tale, occorre che la crema sia bruno-rossiccia
con striature, il corpo denso ed il sapore persistente.
Al
contrario, un espresso imperfetto può essere sottoestratto
se presenta crema chiara con larghe bolle, corpo inesistente,
sapore povero, o sovraestratto, con una schiuma scura, gusto
amaro, astringente, con poco aroma. Per riconoscere un buon
espresso anche al bar basta dedicare un attimo di attenzione
all'esame della tazzina: la crema deve aver un bel colore nocciola,
essere particolarmente
densa, tanto che lo strato di |
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zucchero deve scendervi lentamente, e la crema ricomporsi dopo aver
girato lo zucchero. La temperatura del caffè è molto
importante, in quanto il calore permette una maggiore concentrazione
di sostanze odorose, diverse a seconda delle miscele utilizzate. In
bocca, poi, con l'associazione delle sensazioni olfattive con quelle
del palato, i professionisti ed i veri amanti del caffè riconoscono
quello che comunemente viene definito il "flavour": cioè
la ricchezza e la corposità del gusto. Inoltre essere in grado
di riconoscere un buon espresso facilita persino la presentazione
del caffè casalingo, anche se i risultati saranno chiaramente
diversi poiché diverse e meno sofisticate sono le macchine
utilizzate per la preparazione.
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Eccovi il decalogo per
la preparazione di un vero caffè all'italiana, fatto con la moka.
Seguendo questi piccoli consigli, riuscirete ad apprezzare al meglio
il caffè fatto in casa. |
- Acquistare una buona marca di caffè,
pregiata per qualità, adatta al vostro gusto.
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- Evitare assolutamente miscele con
surrogati, che alterano sostanzialmente la riuscita della bevanda.
Poco ma buono,insomma.
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- Usare acqua fresca e leggera è
la seconda componente importante. Acque salmastre o ricche di calcare
o dure come quelle che si trovano in alcune località affievoliscono
il sapore integro. Ricordare di non usare acqua bollita.
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- Dosare convenientemente le proporzioni
di caffè e acqua. Le più diffuse caffettiere, il tipo
Express e la Napoletana , hanno già predeterminate le proporzioni
in rapporto al numero di tazzine desiderate. Negli altri casi si
ricordi di utilizzare un cucchiaio da tavolo colmo per ogni persona.
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- Non accelerare i tempi di preparazione,
introducendo nella caffettiera l'acqua calda; al contrario si parte
dall'acqua fredda, che dovrà riscaldarsi gradualmente sulla
fiamma vivace. Pazientate qualche minuto.
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- Non pressare la polvere dentro
la caffettiera. Poggiare la polvere delicatamente, eliminando i
grumi.
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- Seguire la fase di infusione, non
abbandonando la caffettiera sul fuoco; potrebbero compromettersi
caffè e caffettiera. Il coperchio va tenuto alzato in modo
da evitare che la condensa del vapore precipiti nel raccoglitore,
bruciando o alterando il gusto del caffè.
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- Togliere la caffettiera dal fuoco,
a caffè pronto. La bevanda non deve mai arrivare a bollire,
perché diventerebbe sgradevole, quindi spostare la caffettiera
dal fuoco qualche istante prima che termini l'erogazione.
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- Bere il caffè molto caldo,
appena fatto: è il momento più adatto per goderne
aroma e gusto pieni. Il caffè rimasto va conservato in recipienti
di vetro e ceramica, non metallici; inoltre va riscaldato a bagnomaria
o a fuoco minimo su piastra elettrica; mai direttamente sul fuoco.
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- Pulire accuratamente la caffettiera
ogni qual volta la si usa, non usare sapone o detersivi ma sciacquare
con acqua bollente. La pulizia del filtro va fatta con molto scrupolo,
perché è il punto in cui potrebbero annidarsi residui
e depositi, con conseguenti effetti antiigienici sulla bevanda.
Ci si può aiutare con spazzolino a setola animale e risciacquare
con acqua pulita. Prima dell'impiego è consigliato far bollire
con poco caffè le caffettiere nuove o quelle a riposo da
lungo tempo.
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