La Storia del Caffè

 

Il caffè cresceva originariamente allo stato selvatico in Abissinia e Arabia. Prima del X secolo veniva mangiato così com'era dalle tribù nomadi di queste zone, che avevano scoperto le sue allettanti proprietà stimolanti. In occidente il caffè si diffuse attraverso Venezia, dove si pensa, sia stata aperta la prima "Bottega del Caffè" nel 1640;

il successo fu immediato ed il caffè si diffuse in ogni città Italiana. Sulle sue origini vi sono molte leggende. Tutti conoscono quella delle capre che, in un convento musulmano dello Yemen, si misero a saltellare impazzite dopo aver brucato foglie e bacche di un arbusto di montagna, i monaci incuriositi ne fecero un infuso….
Meno nota la leggenda su Maometto. Si narra che un giorno in cui il profeta si sentiva malissimo, L'Arcangelo Gabriele gli venne in soccorso, portandogli una pozione inviatagli direttamente da Allah. La bevanda era scura come la Sacra Pietra Nera della Mecca, comunemente chiamata "qawa".
Numerose sono le specie di piante di caffè ma solo 25 le più commerciali e di queste solo 4 hanno un posto di rilievo nel commercio dei chicchi di caffè:
la Coffea Arabica di questa la più rinomata è la varietà Moka, coltivata soprattutto in Arabia, i cui grani piuttosto piccoli, hanno un intenso profumo aromatico. Il colore caratteristico dei loro chicchi è il verde rame, mentre la forma è appiattita ed allungata.
Le piante di Arabica prosperano in terreni dotati di minerali, specie quelli
di origine vulcanica, situati oltre i 600 metri di altezza. Il clima ideale deve aggirarsi intorno alla temperatura di 20°C.
la Coffea Robusta affine alla coffea Arabica, i suoi rami si incurvano a forma di ombrello, verso terra. Durante l'anno la fioritura è continua. I suoi grani tondeggianti sono più piccoli, ma più ricchi di caffeina rispetto alla specie precedente e una volta torrefatti risultano molto profumati.Questa varietà, che vegeta anche in pianura,
ha avuto molta fortuna in commercio. Scoperta nel Congo è ora molto coltivata, perché, oltre all'abbondanza di produzione ed al minor costo di impianto, mostra alte caratteristiche di resistenza alle malattie, vegetando anche in condizioni disagiate.
la Coffea Liberica proveniente dalle foreste della Liberia e della Costa d'Avorio, è una bella pianta longeva, robusta, rigogliosa nella vegetazione con frutti e semi grandi quasi il doppio di quelli dell'Arabica, ed inoltre più resistenti all'assalto dei parassiti. E' una pianta che richiede temperatura elevata ed abbondante acqua. Per queste sue caratteristiche la Coffea Liberica è scelta come porta-innesto e per ottenere, tramite incrocio, nuove varietà, presenti soprattutto in Costa d'Avorio e nel Madacascar. I suoi chicchi, sebbene di qualità inferiore, danno un caffè profumato e gradevole. Con un gusto che, fino a qualche decennio addietro, piaceva maggiormente nei paesi scandinavi.
la Coffea Execelsa scoperta nel 1904, questa specie resiste bene all'attacco delle malattie ed alla siccità. Dà una resa molto elevata ed i grani, lasciati invecchiare, danno un caffè dal gusto profumato e gradevole, simile a quello della coffea Arabica.
Tra le miscele più usate, l'Arabica ha un tenore di caffeina che va dall'1,1 all'1,7%, mentre la Robusta ne contiene dal 2% al 4% il caffè meno pregiato, quindi, è quello con più alta percentuale di caffeina. Dal punto di vista nutritivo il caffè non è un alimento indispensabile per il nostro organismo.
Tuttavia, alcune sostanze in esso contenute provocano effetti benefici negli organismi. Naturalmente, come ogni alimento, è necessario non farne abuso e non consumarne una quantità smoderata, se non si vogliono ottenere inconvenienti dovuti all'abuso. Il caffè è una sostanza considerata nervina, che agisce, in generale, sui centri nervosi , provocando un senso di benessere generale, spronando ad essere maggiormente vigili ed attivi sul lavoro non solo fisico, ma anche e soprattutto in quello che richiede maggiore prontezza di riflessi. Tale stimolazione proviene dalla "caffeina", in combinazione con l'acido caffettaninnico. Una tazzina di caffè contiene circa 5cg. di caffeina e la sua azione eccitante, che si protrae da una a due ore dopo averla bevuta, agendo sul sistema centrale nervoso cerebro-spinale, provoca un risveglio delle facoltà mentali, allontana la sonnolenza, la noia, la stanchezza, anche quella psichica, gli stati depressivi, potenzia le capacità della memoria, dell'apprendimento, dell'intuizione e della concentrazione, facilita la percezione degli stimoli sensoriali, attenua le cefalee e le emicranie in genere. La sua azione benefica arriva anche al cuore, perciò nella farmacoterapia essa è usata come
cardiotonico. Inoltre la caffeina potenzia il tono arterioso, senza alterare la pressione, migliorando anche la circolazione delle coronarie. Anche i polmoni beneficiano dell'azione stimolante della tazzina di caffè. In essi si determina un potenziamento della dilatazione dei bronchi,
della ventilazione polmonare, che facilitano una migliore respirazione. A livello della muscolatura dello scheletro il caffè potenzia la capacità di contrazione muscolare, riduce la stanchezza, migliora il coordinamento dei movimenti e il rendimento sportivo.
Per questa sua azione tonica sulla muscolatura il caffè è indicato per gli sportivi, perché allevia la stanchezza, specialmente negli sport di lunga durata, quando maggiormente la fatica si impadronisce del fisico ed i movimenti tendono a farsi pesanti. Sul "gran simpatico" stimola i nervi vasomotori e dunque facilita la digestione.
Nel fegato attiva la produzione della bile e la concentrazione della cistifellea.
Altri effetti positivi della buona tazza di caffè si riflettono sui reni, dove si ottiene la dilatazione delle arterie renali ed il conseguente potenziamento della diuresi. Non è da sottovalutare lo scarso valore calorico del caffè, che, quindi, può essere liberamente consumato senza nuocere nelle diete ipocaloriche.